Il calcolo strutturale è oggi giorno sempre più automatizzato.
Il professionista si affida sempre di più a modelli complessi, magari molto più simili alla realtà, ma sicuramente difficilmente “controllabili“.
Capita quindi che si commetta un banale errore negli input e tutto il nostro progetto risulti “viziato”, affetto da un errore grossolano.
A volte l’esperienza e la capacità tecnica ci permettono di individuare che qualcosa non va! Qualcosa è andato storto.
Ma non è sempre così!
E non per incapacità del professionista, ma molto più spesso per imperizia e mancanza di tempo.
Cito volentieri una frase di Umberto Eco, tratta dalla prefazione al libro “Come scrivere una tesi di laurea con il personal computer” di Claudio Pozzoli
“Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti.”
Troppo spesso si pensa di inserire un modellino su un computer, magari spinti dalla semplicità di alcuni software, e taac… tutto finito.
In realtà non è cosi, ed è giusto che non lo sia.
Questo modo di lavorare sminuisce pure il nostro lavoro, la nostra professione.
La modellazione strutturale deve essere svolta con consapevolezza, conoscenza della materia e gli output di un qualsiasi software dovrebbero essere dati già noti a priori.
Cosa vuol dire questo?
Significa che un bravo strutturista sa già in partenza cosa aspettarsi dal software, quali sono i punti deboli su cui dedicare maggiore attenzione e su cui intervenire eventualmente con rinforzi o infittimenti di armatura, nel caso ad esempio di strutture in cemento armato.
Ritengo seriamente che il software di calcolo debba solamente aiutarci a svolgere tutti quei calcoli iterativi che eseguiti manualmente richiederebbero troppo tempo.
Validazione del codice di calcolo e accettabilità dei risultati
La vigente normativa tecnica, NTC2018, al cap 10.2, chiede espressamente che il professionista esegua, in caso di utilizzo di software automatizzato, una attenta verifica preliminare dei codici di calcolo, della teoria utilizzata e dei procedimenti utilizzati.
Ovviamente, per facilitare tale operazione, ogni software house che si rispetti fornisce una serie di documenti ed esempi svolti per far si che si ritenga il software perfettamente validato.
E credo proprio che sia così… ritengo che i produttori di software studino attentamente tutti i procedimenti e gli algoritmi al fine di garantire un risultato ottimale e quindi affidabile.
Spesso gli errori vengono fuori dal metodo che un software utilizza per giungere alla “soluzione”, tra i vari metodi iterativi la scelta di come giungere al risultato, in pratica quale criterio di convergenza viene utilizzato. Ma questa è un’altra questione.
L’aspetto fondamentale, che ogni professionista ha bene a mente, è che la responsabilità dell’utilizzo di un software, piuttosto che un altro, è solamente sua, è infatti espressamente citato al paragrafo 10.2.1 della stessa normative che:
Giudizio motivato di accettabilità dei risultati.
Spetta al progettista il compito di sottoporre i risultati delle elaborazioni a controlli che ne comprovino l’attendibilità. Tale valutazione consisterà nel confronto con i risultati di semplici calcoli, anche di larga massima, eseguiti con riferimento a schemi o soluzioni noti e adottati, ad esempio, in fase di primo proporzionamento della struttura. Inoltre, sulla base di considerazioni riguardanti gli stati tensionali e deformativi determinati, valuterà la consistenza delle scelte operate in sede di schematizzazione e
di modellazione della struttura e delle azioni.
Nella relazione devono essere elencati e sinteticamente illustrati i controlli svolti, quali verifiche di equilibrio tra reazioni vincolari e carichi applicati, comparazioni tra i risultati delle analisi e quelli di valutazioni semplificate, etc.
Cosa dobbiamo quindi fare?
Sicuramente un controllo preliminare del software, dei procedimenti che usa e della teoria a cui fa riferimento, sono aspetti fondamentali sin da prima dell’acquisto.
Successivamente, in caso di periodo di prova, eseguire piccoli calcoli, magari di piccole strutture, facilmente verificabili anche a mano.
Queste operazioni ci permettono di definire affidabile un software ed il suo sistema automatizzato di algoritmi e criteri che portano ad un risultato soddisfacente.
Successivamente viene la parte più delicata.
L’accettabilità dei risultati.
Mentre le operazioni dette in precedenza sono riferite al software, questa è relativa al caso specifico analizzato, al modello ed alla struttura in esame.
Quindi i risultati che il programma mi restituisce devo essere in grado di “controllarli“, di rendermi conto se il loro valore è accettabile oppure sono affetti da un errore.
A questo punto entra in gioco la “professionalità” del singolo. La conoscenza della materia e le capacità personali aiutano a capire se e dove posso aver sbagliato.
È necessario eseguire un po’ di calcolo manuale. Quindi armarsi di carta e penna serve per verificare la correttezza dei risultati del software di calcolo.
Ovviamente è impensabile eseguire a mano calcoli complessi o risolvere modelli globali, ma analizzare una piccola parte di una struttura, una trave o un pilastro, ci permette di verificare se i risultati a mano e quelli del software sono equiparabili e quindi accettabili.
In cosa può aiutarti Ingegnerone?
Le singole app di Ingegnerone sono nate appunto a questo scopo.
Hanno lo scopo di eseguire verifiche di singoli elementi strutturali, oppure calcolare interventi locali.
Moltissime volte ci capita di avere dei modelli complessi in cemento armato e negli output del software hanno una concentrazione di armatura, ad esempio in una trave, che apparentemente potrebbe sembrare anomala.
Quindi si deve necessariamente eseguire delle verifiche:
- controllare i carichi impostati;
- controllare i vincoli inseriti nel modello;
- vedere le sollecitazioni in output.
A questo punto si passa ad analizzare il singolo elemento con l’app di ingegnerone, eseguendo una verifica, nel caso della trave, a pressoflessione, determinando quindi l’armatura necessaria in funzione delle sollecitazioni inserite e dei minimi di normativa.
Se i risultati sono “simili” è possibile ritenere il risultato soddisfacente e quindi ritenere accettabili i risultati del modello globale, viceversa dovrò cercare di analizzare meglio il modello per determinare eventuali errori.
Personalmente eseguo delle verifiche negli elementi più sollecitati, o in quelli in cui secondo la mia esperienza mi aspetto di avere maggiori criticità.
Valida i tuoi modelli con le app di Ingegnerone
In conclusione, cosa possiamo fare per l’accettabilità dei risultati?
Al fine di fornire un giudizio motivato sull’accettabilità dei risultati è importante quindi:
- esaminare la documentazione a corredo del software e gli esempi svolti per considerarlo idoneo ma soprattutto affidabile per la modellazione svolta;
- controllare accuratamente gli output del calcolo e delle varie verifiche;
- confrontare alcuni risultati del software con quelli ottenuti con le app di Ingegnerone.com oppure con calcoli eseguiti a mano;
- esaminare i diagrammi delle sollecitazioni e gli stati deformativi per verificare che siano coerenti con la tipologia di modellazione e schematizzazione utilizzata.
Eseguiti questi passaggi è possibile ritenere valido il modello e quindi i risultati ottenuti da esso.
Con l’ausilio delle numerose app di Ingegnerone.com potrai anche tu velocizzare l’operazione di validazione e di controllo dei tuoi modelli, e non solo.
Sono infatti moltissime le applicazioni e le possibilità che offre la piattaforma.
Perchè utilizzare le app di calcolo